il 29/10/2018, 17:21
Continuiamo il nostro cammino verso oriente e man mano che ci addentriamo nelle zone orientali aumentano i controlli della polizia lungo la strada. Proseguiamo ancora e la polizia è sostituita dall’esercito. La tecnica è sempre la stessa: restringimento della carreggiata con via obbligata all’unica corsia lasciata aperta dove si procede a passo d’uomo per la presenza di diversi dissuasori di velocità davanti ad almeno tre/quattro militari armati di tutto punto, un’altro è sedutto alla torretta con mitragliatrice del sempre presente blindato e l’ultimo è ben nascosto dentro la bella garritta protetta da sacchi di sabbia. Devo dire, però, che almeno all’andata non ci hanno mai fermato.
Arrivati alla frontiera la passiamo velocemente anche grazie all’ausilio, ovviamente retribuito, del solito “assistente” locale che si incarica di far timbrare il passaporto, con salto della fila presente, e carnet de passage. C’è anche da prendere un po’ di valuta locale. Il nostro nuovo amico ovviamente è attivo anche su questo fronte ed è ben lieto di fornirti qualche milione di Rial Iraniani specificando che il cambio che ti praticherà e più vantaggioso rispetto a quello ufficile. Decido di cambiare 200 euro giusto per avere in tasca qualche soldo sapendo di avere la sera stessa un appuntamento in albergo per la consegna della carta ricaricabile iraniana che ho prenotato dall’Italia prima di partire (carta che consiglio e di cui darò più indicazione alla fine del report). Il cambio praticato alla frontiera è effettivamente più vantaggioso di quello ufficiale. Con 1 euro mi ha consegnato circa 60.000 rispetto ai 50.000 del tasso ufficiale. In realtà il tasso ufficiale è praticato solo dalle banche e da qualche albergo, ovunque si applica il tasso del libero mercato che nell’arco della vacanza ha fluttuato tra 1/170.000 e 1/183.000 rial.
Entriamo in Iran e alcune differenze anche solo rispetto alla Turchia si appalesano subito e rimarranno costanti per tutta la vacanza. Sotto l’aspetto meramente pratico del viaggiatore, le strade peggiorano nettamente e, aspetto non secondario in un viaggio dove si prevede di percorrere 6/7000 km con la propria auto, le stazioni di servizio con annessi servizi igenici sono abbastanza spartane. Spesso capita di giudare, tra una città e l’altra, in zone desertiche per 3/400 km senza attraversare alcun centro urbano, l’unica possibilità di sosta per comprare qualcosa e andare alla toilette sono le citate stazioni di servizio. Ebbene comprare qualcosa da mangiare non è semplicissimo almeno di non pensare di tornare ingrassati di qualche chilo visto che vendono praticamente solo dolci. In ordine alle toilette, poi, bisognerebbe aprire un capitolo a parte. Igenicamente sono molto al di sitto della sufficienza. Si tratta sempre di un casotto con bagno alla turca, spesso senza acqua corrente, ma soprattutto, credo, mai puliti dall’era della loro installazione. E parlo di “era” non a caso…. vista la vetustà delle strutture. Ovviamente la carta igienica è totalmente sconosciuta (altra costante anche nei bagni all’interno di strutture turistiche anche a pagamento).
Le prime due notti le passiamo a Tabriz la terza e la quarta a Teheran. A Teheran visitiamo il palazzo Golestan
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.