il 24/07/2019, 9:49
Mil Mon
Da Milano alla Mongolia.
Land Rover Defender 110.
28.565 chilometri.
Dal 5 aprile al 16 luglio 2019: 103 giorni.
2 persone, Jandira (24) e Lorenzo Merlo (61).
20 Paesi, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaigian, Mar Caspio, Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan, Kirghijistan, Kazakhstan, Mongolia, Russia, Ucraina, Polonia, Repubblica Ceca, Germania, Austria.
Il 16 luglio 2019
Sì è felicemente concluso MilMon, il viaggio in Mongolia.
Per ogni Paese, a partire dai balcanici, per culminare con la Mongolia e concludere con gli ex asburgici, abbiamo vissuto emozioni e apprezzato culture, nature e stili.
Se il viaggio ha la sua preziosità per aver raggiunto la Mongolia dopo aver percoso i 5 Stan che furono sovietici (Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan, Kirgizistan, Kazakhstan) e in particolare la Pamir Highway lungo la variante della Wakhan Valley – una delle strade più elevate del pianeta, è la verde e desertica Mongolia che ne suggella la dimensione.
Navigazione.
Il viaggio è stato eseguito senza l’aiuto di GPS. Sono state impiegate tradizionali mappe cartacee e app di carte elettroniche.
Clima.
I primi 30 giorni sono stati caratterizzati da perturbazioni continue. Tuttavia anche nel resto del viaggio l’acqua non si è mai fatta dimenticare. Temperature d’estate asiatica in Turkmenistan e Uzbekistan. Fredde in parte del Tajikistan, Mongolia e Russia.
Impressioni.
Se per ogni Paese si possono ricordare emozioni e sentimenti, è il popolo tajiko quello che ci ha più impressionato. Nonostante la loro essenzialità, tutti, indipendentemente dal rango sociale e condizione urbana o rurale, esprimevano gioia nell’incontrarci e soddisfazione nel poterci aiutare. Senza mai chiedere o aspettarsi nulla in cambio.
Difficoltà.
La macchina non ha goduto di ottima salute. Non di rado abbiamo avuto piccoli o grandi problemi meccanici ed elettrici da risolvere. I duemila chilometri, dal confine Russia-Ucraina fino a casa, sono stati percorsi senza un giunto e con problemi alla trasmissione. La riparazione effettuata a Valyki in Russia, che forse qui mai sarebbe stata approntata – anche secondo quel meccanico “buona solo per 200 chilometri” – ha resistito per oltre 2000, fino a casa.
Relazioni umane.
Nessun problema di relazioni. Le sacche di islamismo tajike e kirgise non si sono fatte sentire ad alcun livello. Semmai ha fatto specie l’indifferenza spesso presente nelle relazioni con i mongoli buddhisti.
Nessun richiamo anche da parte della criminalità comune, aspetto sociale estremamente assente in quelle culture lontane dall’Europa, ma anche in Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Germania. Neppure in una occasione abbiamo dovuto valutare in termini di sicurezza, dove fermarci per passare la notte in macchina.
Terreno.
Estremamente duro o fangoso. Il disgelo primaverile ha mantenuto le sue promesse con frane e condizioni da ridotte. Tôle ondulée di dimensioni mai viste hanno percosso la macchina per migliaia di chilometri.
Ma, abbiamo visto ruspe spianare le piste, forse opera che si ripete ad ogni inizio stagione.
Traccia.
La traccia graficamente raccontata nell'immagine qui sotto corrisponde a quanto effettivamente percorso.
Supporto.
Tony Gialdini - Spot (Brescia)
Passione Motori - Preparazione meccanica (San Giorgio su Legnano MI)
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Indel B - Frigorifero (Sant’Agata Feltria RN)
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