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Namibia 2008

Diari ed Appunti di Viaggio

Messaggioil 12/11/2008, 22:35

Tornato stanotte dalla Namibia ;)
Inizio a segnare alcuni dati che penso possano interessare a qualcuno, per il resoconto dovete aspettare ancora un pò, devo prima sistemare le foto, le tracce e le idee....

Viaggio effettuato dal 25 ottobre al 11 novembre 2008.

Mezzo Toyota Hilux doppia cabina 3.0 Td allestito per il campeggio.

Tasso di cambio in aereoporto 1€ = 13,4409$N

Costo del gasolio da 9,35 a 9, 78$N (la senza piombo costava circa 1$N in meno)

Km percorsi circa 6200

Cosumo medio 9-10 km/l

Tutte le notti sono state in campeggi o campsite in tenda, i pranzi in ristoranti molto pochi.


Costo bigiletto a/r per due persone Milano-Francoforte 256,90€
Costo biglietto a/r per due persone Francoforte-Windhoek 2200,00€

Totale gasolio 6354,97$N
Spesa viveri 2033,01$N
15 notti in campsite 3000,00$N
Parchi e visite varie 1300,00$N
Pranzi e aperitivi 1188,40$N
Varie (riparazioni, regali, mance,ecc.) 1955,40$N
Noleggio Toy per 16gg con assicurazione a franchigia zero 15840,00$N




Fabio
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Messaggioil 14/11/2008, 20:41

Ciao Elfoagile

spero di leggere il tuo resoconto a breve . Noi siamo stati l'anno scorso in Namibia e Bostwana; è stato stupendo, qusta'anno abbiamo fatto il Mozambico e per il prossimo stiamo organizzando la Tanzania del sud. Anche avevamo tradito la LAND per un Toy, tra l'altro uovo di pacca 4.2 abbiamo fatto più Bostwana (meta in effetti del viaggio) che Namibia. Vorremo tornaci quanto prima.

Ciao e presto ;) ;)
"E' solo tornando che si può capire a pieno la necessità di andare di nuovo verso l'altrove" U. Cecchi
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Messaggioil 14/11/2008, 21:26

Ciao Elfoagile! Bentornato!
Attendiamo il resoconto e tante foto ;)
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Messaggioil 20/12/2008, 21:12

26-10-2008 Windhoek-Sesriem
Tappa 320Km
In movimento 3.51h

Sbarchiamo alle 8.30, basta la semplicità del aereoporto a farti sentire lontano dalla frenesia con cui ormai siamo abituati a convivere...
All'uscita ci attende l'addetto del noleggio per accompagnarci a ritirare il mezzo, durante il tragitto ci spiega le caratteristiche dei veicoli e gli accorgimenti da tenere per viaggiare sicuri, non provo neppure ad ascoltarlo, lo sguardo è già incantato dai paesaggi e la mente si perde negli spazi a cui non mi abituerò mai.
Giunti a Windhoek sbrighiamo le pratiche e partiamo, alle 13.00, a bordo del nostro Toy, il mezzo ci viene consegnato a secco e così dovremo riportarlo, una volta spiegato dove troviamo il più vicino supermarket ci consigliano comunque di fare prima gasolio, quando dicono a secco intendono veramete a secco!!!
Fatti il pieno, 150 l di serbatoio, e la spesa partiamo lungo la B1, incontriamo decine di babbuini sulla strada, almeno fino a quando non tiriamo fuori la macchina fotografica.
Giunti a Rehoboth ci immettiamo sulla C24, un ottimo sterrato che permette un'elevata media di crocera, da qui ci spostiamo sulla D1275, sulla C14 ed in fine sulla C19 fino al Camping di Sesriem, arriviamo alle 19.00.
Iniziamo ad incontrare diversi animali, antilopi, sciacalli e diverse specie di uccelli.
La strada è sempre in ottime condizioni, alterna sterratoni veloci a fantastici saliscendi dai passi, il passo Spreetshooge Pass risulta addirittura fatto con autobloccanti!!
Il tempo si mantiene nuvoloso quasi tutto il tempo, ma nonostante questo il paesaggio è incantevole.
Piazzola ed ingresso al parco 770$N.
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Messaggioil 20/12/2008, 21:17

27-10-2008 Sesriem-Soussuvlei-Mirabib
Tappa 540Km.

La mattina veniamo svegliati dal rumore dei diversi mezzi che si preparano ad entrare nel parco appena aprono i cancelli, noi dormivamo ancora beatamente grazie al fatto che in reception ci hanno detto l'orario sbagliato di apertura...
Ci dirigiamo svelti verso il Sossusvlei per ammirare l'alba sulle dune, il percorso serpeggia per 70km, nel primo tratto con il lato sinistro costeggiato da scure montagne ed il destro da imponenti dune color mattone per poi rimanere completamente circondati dalle dune.
Evitiamo di salire sulla Duna 45 per vedere l'alba visto il fatto che sembra si siano fermati quasi tutti li.
Il sole basso accende le dune di un fantastico rosso, gli avvistamenti di animali si fanno frequentissimi, orici, struzzi, springbok...
Gli ultimi km di pista sono di sabbia, in alcuni punti anche profonda, comunque abbastanza semplice.
Giunti al pan abbandoniamo la macchina e iniziamo a girare a piedi, la vista è da lasciare senza fiato e molti gli animali che riusciamo ad avvicinare, riusciamo a fotografare persino una lepre mentre fugge davanti a noi.
Sulla strada del ritorno ci fermiamo alla duna 45, inizia a fare caldo ed ormai non si vede in giro nessuno, e ci arrampichiamo fino alla cima.
Prima di uscire ci fermiamo anche alla Duna Elim, dove incontriamo un numerosissimo branco di sprigbok, e scendiamo nel Sesriem Canyon, consiglio a tutti di fare una lunga passeggiata attraverso il canyon.
Prima di partire facciamo i permessi per poter girare nella Namib section e per poter pernottare al suo interno, a differenza di quanto letto sulle guide non ci viene data nessuna mappa del parco, fortunatamente la Polaris al suo interno ne contiene una.
Iniziamo la risalita verso Nord, facciamo sosta a Solitaire per fare rifornimento ed acquistare le cose che immancabilmente ci si dimentica facendo la spesa.
Proseguendo sulla C14 attraversiamo il tropico del Capricorno.
Quello falso....
e quello vero...
Il tragitto è quasi tutto un alternarsi di salite e discese tra i passi, particolarmente spettacolari il Gamsberg Pass ed il Kuiseb Pass.
Quando riusciamo ci avventuriamo giù per i canyon attraverso i letti dei fiumi in secca, in uno di questi incontriamo un numeroso branco di scimmie.
Entrati nel parco divaghiamo un po' lungo il letto del Kuiseb, ma essendo soli non ci arrischiamo piu di tanto...
Ci fermiamo per la notte al Mirabib, uno spettacolare monolite che con il suo colore rosso spicca vistosamente nella piana circostante.
Prepariamo il campo e litigo un po' per accendere il fuoco!!!
Per Noris è la prima vera notte africana...

Ingresso al parco con pernotto 300$N

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Messaggioil 20/12/2008, 21:23

28-10-2008 In giro nella Namib section
Tappa 395Km
In movimento 7.30h

Ci svegliamo all'alba e decidiamo di salire in cima al Mirabib, la vista da lassù merita indubbiamente lo sforzo della salita.
Ripartiti dopo la seconda colazione ci dirigiamo ad ovest scendendo fino al letto del Kruiseb dove il fiume fa da confine alle dune del Namib, troviamo un piccolo villaggio dove dovrebbero avere anche dei cavalli per portare in giro i turisti e un magnifico campsite proprio di fianco al letto del fiume, riparato dal sole da un fitto bosco.
Meta successiva è lo Zebra Pan dove, vista la presenza di una pompa a vento con relativa pozza, incontriamo molti orici, sprigbok e struzzi con un gran numero di piccoli.
Iniziamo la risalita verso Nord, attraversiamo il Ganab per poi fare sosta pranzo al Gemsbokwale, anche qui la presenza di una pozza alimentata da una pompa a vento rende il posto ricco di animali, prima di partire faccio un ricordino di un albero del posto sul culo del Toy...
Da qui continuiamo la risalita verso il Middel Tinkas ed il Groot Tinkas, la zona è semplicemente fantastica e, a posteriori, meriterebbe vi si dedicasse più tempo, nella zona incontriamo anche i resti di una zebra.
Proseguiamo verso il Bloedkoppie, meravigliose sono le conformazioni rocciose scavate a vaschette.
Ci fermiamo a vedere quello che è considerato il più vecchi esemplare di Welwitschia Mirabilis della Namibia, la pista serpeggia in un panorama quasi lunare, strano visto che costeggia quella che è chiamata Moon Landscape, e nel percorrerla incontriamo moltissimi esemplari di tutte le dimensioni di questa buffa conifera, con Noris decidiamo che sulla mia tomba ne verrà posata una...
Ormai a sera giungiamo a Swakopmund dove pernottiamo in un bel campeggio dotato di bagni privati per ogni piazzola e ci concediamo una cena da “Nonna's”

Campeggio 250$N

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Messaggioil 20/12/2008, 21:36

29-10-2008 Swakopmund-Walvis Bay-Ameib Ranch
Tappa 530km
In movimento 7h

Il tempo è coperto e nebbioso, passiamo la mattina a girare per la città approfittandone per prelevare e fare rifornimento di viveri, facciamo anche una passata veloce nei mercatini che si stanno allestendo in strada.
Verso le 11 il cielo si apre ed il sole dirada l'ultima nebbia, ci dirigiamo quindi verso Walvis Bay,
la cittadina non mi entusiasma più di tanto, andiamo a vedere la partenza della pista per Sandwich Bay, ma siamo soli e non è il caso di arrischiarsi.
Ripieghiamo verso Pelican Point, anche qui la sabbia è molto alta, ma alla peggio in poco tempo anche a piedi si puo arrivare alle saline.
Arrivati a circa metà percorso e avendo incontrato solo un'otaria morta decidiamo di tornare indietro, complice anche il fatto che ormai abbiamo l'oceano a pochi metri da entrambi i lati.
Le saline di Walvis Bay sono uno spettacolo, alternano specchi d'acqua rosa a distese di cristalli di sale bianchissimi, vedere poi letteralmente montagne di sale e tir che ininterrottamente lo portano via fa un certo effetto.
La destinazione successiva è Cape Cross e la sua colonia di otarie, grazie al vento ed al numero di animali decisamente lontano dalle decine di migliaia di cui si parla nelle guide, l'odore non è poi così insopportabile.
Passiamo diverso tempo ad ammirare le otarie oziare, nuotare agili nel oceano, litigare tra di loro e con gli sciacalli che si aggirano nel branco e le più piccole giocare assieme, il tutto in un continuo rumoreggiare.
Torniamo indietro sulla C34 fino ad Henties Bay per poi puntare verso l'interno lungo la 1918, ovviamente cerchiamo di mantenerci sempre su strade secondarie.
Ormai è pomeriggio inoltrato e il sole basso accende di rosso fuoco lo Spitzkoppe, facendolo risaltare ancora di più nella chiara piana che lo circonda.
Ormai in serata giungiamo al Ameib Ranch dove passeremo la notte, il posto è davvero incantevole.

Camping Ameib 160$N

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Messaggioil 20/12/2008, 21:39

30-10-2008 Ameib Ranch-Brandeberg
Tappa 243Km
In movimento 3.25h

La sera prima il gestore del parco ci ha detto che partendo dal campo in un paio di ore a piedi si riesce a fare tutto il giro fino alla Phillip's Cave e il Bull's Party, così ci svegliamo poco prima dell'alba e partiamo armati di macchina fotografica, acqua e frutta.
Il giro si rivela in realtà leggermente più lungo, in pratica partenza alle 6.30, rientro alle 10.30!!!
Tenetelo presente se intendete fare un giro analogo, sopratutto per quanto riguarda le scorte di acqua e viveri, poco dopo le 8.00 iniziava già a sentirsi il caldo.
La passeggiata è semplicemente magnifica, appena partiti incontriamo alcune giraffe e nel resto del giro ci imbatteremo in antilopi, facoceri, rock cats e decine di diversi uccelli, rimaniamo un po' perplessi qundo incontriamo le orme di un grosso felino...
Giunti alla Phillip's Cave ammiriamo le pitture rupestri, veramente ben conservate, ed il magifico panorama che da qui si gode.
Anche il Bull's Party merita una visita con i suoi massi che sembrano li li per cadere, ci fermiamo a riposare e a fare merenda sotto i due massi più grossi per poi ripartire verso il campo, ovviamente continuano gli avvistamenti.
Ormai prossimi al campeggio io mi sogno una bella doccia, una birra e un bagnetto nella piccola piscina, la realtà purtroppo è un po' diversa...
Giunti alla macchina vediamo che una gomma e completamente sgonfia, chiudiamo la tenda, cambiamo la gomma, beviamo la birra e ci avanza giusto il tempo per una rapida doccia, il campo va lasciato alle 11.00.
Ci dirigiamo ad Usakos per far riparare la gomma e dopo una piccola discussione riusciamo a convincere i ragazzi del distributore a mettere la pezza dentro al pneumatico e non fuori, visto i tempi di riparazione africani approfittiamo per pranzare.
Nota utile a Usakos c'è uno sportello ATM, come praticamente in tutte le cittadine, quando non c'è la banca lo trovate nei supermarket.
Partiamo poi in direzione Uis, la strada alterna veloci sterrati a piste che serpeggiano tra lo Spitzkoppe, a Sud, e l'Erongo, a Nord.
Giunti a Uis facciamo rifornimento e rimpinguiamo la cassa viveri, da qui ci dirigiamo verso il Brandeberg per visitare le pitture rupestri dei Boscimani tra cui la famosa White Lady.
Anche qui ci attende una scarpinata di un paio di ore in una valle incantevole, mentre la guida ci spiega i vari utilizzi tradizionali delle piante che incontriamo e ci chiede se possiamo dargli un po' della nostra acqua perché lui non la porta, “troppo pesante” dice ridendo.
Ci fermiamo per la notte al Brandeberg White Lady Camp a pochi chilometri di distanza.

Camping 150$N
Ingresso White Lady 50$

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Messaggioil 20/12/2008, 21:45

31-10-2008 Brandeberg-Skeleton Coast-
Tappa 580Km
In movimento 9.26h

Sveglia all'alba per andare a “caccia” di elefanti e subito abbiamo una piacevole sorpresa, una piccola antilope, probabilmente addomesticata da quelli del lodge, viene a giocare con noi.
Dopo la colazione ci avviamo lungo il letto del Ugab e lo seguiamo per diverso tempo incontrando diverse pozze da guadare.
Prestate molta attenzione se fate la stessa cosa, quelle che sembrano pozzanghere a volte sono molto profonde e con il fondo molto cedevole, attenzione anche alle buche scavate dagli elefanti durante la stagione secca.
La valle è spettacolare e ci viene la tentazione di seguirla fino alla costa, ma complici il fatto che nonostante le numerose tracce, anche freschissime, non abbiamo ancora incontrato un elefante e che a detta delle guide la D2342 è tra le piu belle piste della Namibia torniamo indietro.
La scelta viene subito premiata dall'incontro con tre elefanti!!!
Anche se inizialmente non sembra i paesaggi intorno alla D2342 sono veramente meravigliosi, si viaggia tra giallo della pianura ed il rosso delle montagne.
Ci concediamo anche una piccola deviazione in fuoristrada e mi accorgo subito di non avere più il mio Defender, gli angoli di attacco del Hilux sono veramente scarsi, beh ci accontentiamo di strappare un mud-flap...
Attraversiamo la parte sud della Skeleton Coast, che ci offre la sua classica accoglienza, clima fresco, cielo grigio e nebbiolina, anche con noi vuole mantenere la sua fama di posto tetro e desolato.
Lo spettacolo cambia quando imbocchiamo la C39, i paesaggi tornano a diventare un continuo contrasto di colori e si iniziano a rincontrare diverse specie di antilopi, appena usciti dal parco incontriamo persino quattro zebre.
Le piste tornano ad essere veloci e noi puntiamo alla foresta pietrificata, come preannunciato incontriamo molte finte foreste e purtroppo la T4A non c'è di aiuto visto che indica il punto sbagliato.
Ancora una volta ci dobbiamo fermare per una gomma a terra.
Sostituita la gomma decidiamo che ormai è tardi e ci dirigiamo verso l'Aba Huab Rest Camp, lungo i tragitto veniamo fermati da dei bambini che vendono souvenir e una signora ci chiede un passaggio per tornare a casa, 30km che altrimenti si farebbe a piedi! Si rimane sempre stupiti da come l'idea di distanza e di tempo abbiano tutt'altra dimensione in Africa...
Il campo è molto bello e ci offre anche uno splendido geco sul muro del bagno.
Ci concediamo una cena veloce al ristorante.

Camping 130$N
Cena 109$N

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Messaggioil 24/12/2008, 18:07

foto degne di un professionista....complimenti bel viaggio!!!!
tu mi dici quello che devo fare e io lo faccio!!!!!!!
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Messaggioil 26/12/2008, 13:43

01-11-2008 Aba Huab Camp-Khorixas-Ongongo
Tappa 452km
In movimento 8h

Sveglia all’alba e partenza verso la Burn Mountain, non ne rimaniamo particolarmente colpiti, e di seguito raggiungiamo le Organ Pipe, a parte le dimensioni che mi aspettavo maggiori sono molto scenografice, passiamo anche a vedere il Wondergat, in pratica un buco nel terreno, d'altronde siamo speleologi…
Giungiamo quindi a Twyfelfontain, dove veniamo accompagnati nel giro da un addetto alla manutenzione, è ancora presto e le guide non sono ancora arrivate, la vallata che si percorre per raggiungere le pitture è spettacolare.
Terminata la visita ci dirigiamo verso la foresta pietrificata, la visita è breve ma è impressionante vedere questi enormi tronchi di pietra perfettamente conservati.
A Khorixas facciamo sosta per fare carburante e far riparare la gomma, da qui continuiamo verso Nord, la strada si rivela uno sterrato dritto e abbastanza monotono, l’unica distrazione sono i termitai, alcuni veramente enormi, e i babbuini che attraversano la strada.
Giunti a Kamanjab iniziamo ad incontrare le prime donne Himba nel loro tradizionale abbigliamento.
Proseguiamo sull’asfalto della C35 fino all’incrocio con la P2232 (F2332 secondo il cartello), fortunatamente il paesaggio viene rallegrato dall’incontro con tre giraffe.
La pista inizia come uno sterrato lungo la barriera veterinaria passando dentro ad un bosco di bassi alberi fino a Kamdescha dove c’è il cancello per il controllo veterinario, qui veniamo accolti da dei bambini con un cesto pieno di animali di legno, aspettiamo che il guardiano si svegli venga a registrare il nostro passaggio, non ci deve essere molto traffico da queste parti.
La rete della barriera veterinaria risulta in grossa parte abbattuta e spesso attraversata da piste, probabilmente ormai è solo una scusa per proteggere il mercato piuttosto che il bestiame.
La pista prosegue poi in paesaggi spettacolari, dal letto di fiumi in secca, a savana con vegetazione alta a boschi o vallate da lasciare senza fiato.
Le condizioni della pista sono discrete, ma bisogna mantenere una velocità moderata perché possono peggiorare improvvisamente, tratti di sabbia molto alta e molto sconnessa, brevi tratti resi quasi inagibili per i danni subiti dalle intemperie, attraversamenti di fiumi, spesso si è costretti a procedere in prima, anche se le quattro ruote sono necessarie poche volte.
Il numero di impronte che incontriamo è impressionante, da quelle di antilopi di tutte le dimensioni a quelle di struzzo, elefante, giraffa e persino quelle che sembrano di leopardo!! Ma complice l’orario ed il caldo torrido gli unici animali che incontriamo sono gli immancabili springbok e quelli domestici vicino ai villaggi, solo verso la fine incontriamo tre kudu.
Meta del giorno è il camping di Ongongo, lungo la strada che porta al campo incontiamo decine di bambini che ci corrono incontro per venderci legna o semplicemente per chiederci dolci ed in lontananza si vedono le donne Herero che ci osservano nei loro colorati abiti tradizionali, quando arriviamo al camping non ci sono neppure i gestori, scegliamo una piazzola e ci accampiamo.
Il posto è incantevole, è attraversato da un piccolo fiume con una cascata che forma un bellissimo laghetto circondato da un canneto, il bagno ovviamente è obbligatorio, prima vestito per fare il bucato, fa impressione anche il rumore del frullare di ali delle migliaia di uccellini che invadono il canneto, riusciamo a vedere anche una tartaruga.
Il tramonto e spettacolare e subito dopo inizia un gracidare continuo, peccato solo per il numero esagerato di moscerini che, nonostante il repellete, sono veramente insopportabili.

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Messaggioil 27/12/2008, 12:55

02-11-2008 Ongongo-Purros-Orupembe-Marble Comunity Camp
Tappa 304km
In movimento 7h

Questa è probabilmente la giornata più bella dell’intero viaggio!
La mattina decidiamo di alzarci un po’ più tardi, facciamo una colazione vera e partiamo con calma, non prima di aver fatto un bel bagna nel laghetto del camp.
I due ragazzi del camping che nel frattempo sono arrivati ci chiedono di accompagnarli a Sesfontein, sulla strada ci fermiamo con loro a visitare un villaggio Himba, forse è un po’ per turisti, ma in fondo preferisco fermarmi a visitarne uno così, ripercorriamo la strada del giorno precedente ed ancora veniamo sommersi dai bambini, è strano poi vedere il bianco di una parabola spuntare da una capanna di fango.
Giunti a Sesfontein scarichiamo i due accompagnatori e facciamo carburante, certo dobbiamo aspettare una ventina di minuti al distributore prima che si faccia vivo qualcuno…
Imbocchiamo quindi la D3707 in direzione di Purros, la pista inizia come uno sterrato veloce, anche se le insidie sono sempre in agguato, poi si trasforma in una vera pista a volte di sabbia ed a volte di ghiaia, comunque sempre percorribile in 2WD.
Prima di giungere a Purros scendiamo nel letto del Gomadommi cercando di avvistare altri animali che non siano springbok o struzzi, icontriamo moltissime tracce, comprese quelle di elefante, il terreno si fa via via più umido e la vegetazione sempre più lussureggiante, fino ad arrivare a un piccolo fiumiciattolo che la pista continua ad attraversare, qui le quattro ruote ogni tanto sono necessarie.
Visto che la valle diventa sempre più bella decidiamo di proseguire per il Purros canyon, con l’idea di giungere fino al confine dello Skeleton Park per poi risalire verso Nord, ma un imprevisto tanto inaspettato quanto felice ci costringe a cambiare idea…
Dopo aver incontrato un branco di babbuini dietro ad una curva ecco apparire un grosso elefante proprio al centro della pista, ci avviciniamo quel tanto da non infastidire l’animale e rimaniamo ad osservarlo diversi minuti, lui da parte sua continua a mangiare riservandoci ogni tanto uno sguardo incuriosito, incontrare un così bell’animale in un posto così sperduto penso sia una delle più esperienze di un viaggio africano, a rovinare in minima parte l’atmosfera selvaggia è il radio collare di cui è munito l’elefante.
Visto che il padrone della pista non sembra minimamente intenzionato a spostarsi torniamo sui nostri passi in direzione Purros, prima di giungere al camping la pista attraversa un tratto di sabbia soffice molto alta e molto sconnessa, il campo lo stanno sistemando ed a giudicare dai muri che gli stanno costruendo attorno il passaggio degli elefanti non deve essere un ipotesi così remota!
Da qui torniamo indietro verso il Bar di Purros e sulla strada incontriamo parecchie giraffe, alcune vicinissime, il Bar è molto affollato, ci sono sette od otto avventori tra cui una donna Herero nel tradizionale abito rosso sgargiante, ci guardano incuriositi mentre beviamo una birra, qui nessuno ci chiede nulla o cerca di venderci qualcosa, neppure i numerosi bambini che vanno e vengono in continuazione, evidentemente qui il turismo di massa non ha ancora colpito.
Bellissima è l’immagine di un bimbo che arriva correndo felice spingendo un bastone con attaccata una rotella, compra poche cose e subito corre verso casa, altro che playstation 3!!!
Ripartiamo in direzione Orupembe, dove pensiamo di trovare un campsite, viaggiando sulle piste più ad Ovest costeggiando lo Skeleton Park, il paesaggio è sempre incantevole e passa da paesaggi brulli a vaste praterie o serpeggia tra montagne di roccia rossa, in un continuo mutare di colori e morfologie, continuano gli avvistamenti di springbok, struzzi ed ora anche orici.
Quando ci raccordiamo nuovamente sulla D3703, questa è diventata una pista veloce in un paesaggio abbastanza noioso, l’unica distrazione sono gli stormi di grossi uccelli che si alzano in volo al nostro passaggio.
Giunti a Orupembe scopriamo che praticamente non vi è nulla, ma grazie alla T4A troviamo un camping a poca distanza, risalendo verso la valle del Marienfluss si incontra il Marble Comunity Campsite, il primo pezzo di pista è molto pietroso, per poi tornare di sabbia.
Ormai è quasi il tramonto, i colori sono accesi ed in lontananza si vedono grandi branchi di springbok e parecchie giraffe.
Durante gli ultimi chilometri incontriamo diversi villaggi Himba, quasi tutti deserti, in fondo questa è la stagione in cui si spostano assieme al bestiame, in quei pochi che incontriamo abitati gli occupanti ci guardano passare incuriositi e ci salutiamo vicendevolmente, non deve essere una cosa poi così comune incontrare turisti da queste parti ed a differenza delle zone più vicine alla “civiltà”, qui nessuno vede il turista come una fonte di guadagno.
Il camping è veramente bello, ha solo cinque piazzole, ma visto il posto penso che raramente siano tutte occupate.
Come arriviamo il pavone che tengono lì ci d’ha il benvenuto salendo sul cofano del Toy e veniamo accolti da un ragazzo, che poi scopriremo essere un Himba, di una cordialità estrema.

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Messaggioil 28/12/2008, 16:07

03-11-2008 Marble Comunity Camp-Opuwo-Otjitanda-Van Zyl’s Campsite
Tappa 480km
In movimento 10h

Scopriamo presto che il simpatico pavone della sera precedente è anche un abile ladro di biscotti, riesce a rubarteli direttamente dalle mani appena ti distrai.
La pista ha quasi sempre un buon fondo in ghiaia fino ad una sessantina di km da Opuwo dove peggiora, comunque è sempre percorribile con due ruote motrici, abituati agli avvistamenti del giorno precedente ci dobbiamo accontentare di qualche suricato, un dik-dik e molti uccelli, se si escludono gli immancabili springbok.
Opuwo è una grossa cittadina formata prevalentemente da ex edifici militari, la via centrale è un guazzabuglio di musica e colori, tra negozietti e bancarelle da cui esce musica a tutto volume, la città più viva incontrata fino ad ora.
Lascia stupiti vedere gente in cravatta che parla al cellulare di fianco a donne Himba scalze nei loro abiti tradizionali o donne Herero nei loro abiti voluminosi e coloratissimi, anche al supermarket ci si ritrova in coda con gente di ogni razza ed estrazione sociale.
Dopo aver fatto provviste e carburate, anche qui è presente una banca con sportello Atm, partiamo verso Etanga ed Otjitanda in entrambi dovrebbe esserci un campsite.
La pista fino ad Etanga ha sempre un ottimo fondo, dopo peggiora ma è comunque percorribile con due ruote motrici, visto l’orario ed il caldo incontriamo pochi animali, incontriamo invece molti villaggi Himba e spesso ci ritroviamo circondati da bambini che vogliono dolci a donne che vendono graziosi souvenir.
Il fatto di non incontrare animali ci fa perdere tempo in diverse deviazioni e quando scopriamo che il campo di Otjitanda non c’è ormai manca poco al tramonto, visto che poco più indietro abbiamo incontrato una deviazione che indicava il Van Zyl’s Campsite a 13 km quindi decidiamo di dirigerci lì, durante il tragitto scende il buio, ma decidiamo comunque di proseguire anche se dobbiamo inserire le quattro ruote.
Il campo dista pochi chilometri dal passo Van Zyl ed una volta raggiunto scopriamo che la cosa più difficile è parcheggiare nella piazzola che si trova su sabbia alta, per riuscirci dobbiamo mettere le ridotte.
Cena veloce e buonanotte a tutti.

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Messaggioil 28/12/2008, 16:53

04-11-2008 Van Zyl’s Campsite-Epupa's Falls
Tappa 150km
In movimento 5h

La mattina si rivela molto fredda quindi rimaniamo al caldo della tenda un po’ più del solito.
Meta di oggi sono le cascate di Epupa, sulla strada ci fermiamo a fotografare lo stupendo esemplare di baobab che abbiamo incrociato la sera precedente.
La pista subito dopo Otjitanda peggiora notevolmente, presto si trasforma in una ripida salita molto pietrosa che costringe a procedere in prima ridotta e spesso il navigatore è costretto a scendere per dare indicazioni e spostare qualche masso, per la gioia di Noris…
Dopo il tratto più ripido la pista torna a fondo terroso o sabbioso ed anche se con alcuni tratti accidentati si procede a due ruote motrici.
Il paesaggio è molto bello e la pista serpeggia nel fitto del bosco attraversando molti villaggi Himba e incontriamo molti Himba in giro con il loro bestiame.
Arriviamo ad Epupa poco prima delle 13, dalle descrizioni mi aspettavo che le cascate fossero molto più ampie e di coccodrilli neppure l’ombra.
Ci concediamo una lunga passeggiata lungo il Kunene incontrando un gruppo di babbuini ed infine torniamo al camping dove ceniamo.

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Messaggioil 02/01/2009, 17:43

05-11-2008 Epupa-Ruacana-Uutapi-Oshakati-Sachsenheim
Tappa 665km
In movimento 9h

Oggi piu che altro una lunga tappa di trasferimento verso l'Etosha, dato che da contratto non possiamo percorrere il primo tratto della D3700 da Epupa scendiamo sulla C43 fino ad Otjiveze e da li deviamo sulla D3701 verso il Kunene, la pista è un ottimo sterrato, giunti sulla famigerata D3700 la risaliamo per qualche km, la curiosità di vedere le reali condizioni è troppa, la pista sembra percorribile tranquillamente anche se porta i segni delle piogge, poi torniamo indietro verso Ruacana, la pista è in buone condizioni, anche se presenta diversi tratti allagati.
Ruacana non presenta particolari attrattive, facciamo quattro passi alla Hippo Pool dove scorgiamo anche un piccolo coccodrillo, circa 1,20 m, e viste le molte orme deve essere in buona compagnia.
Da Ruacana in poi la strada, C46, diventa abbastanza noiosa, ci fermiamo a Uutapi a visitare il Baobab gigante e a Oshakati a fare gasolio e a pranzare in un “fast”-food, ovviamente in stile africano, veniamo serviti con piatti di porcellana e bicchieri di vetro, il panino lo dobbiamo mangiare con le posate viste le dimensioni ed in fine la cuoca viene a chiederci se tutto è stato di nostro gradimento, meraviglioso....
Approfittiamo della sosta per far riparare un cerchio che si è leggermente piegato.
Giungiamo all'ingresso dell'Ethosa con il temporale ed ovviamente senza prenotazione non ci fanno entrare, dicono che il Namutoni è pieno ed ormai è tardi per arrivare al Halali, pensando che sia la solita scusa insistiamo un po', scopriremo il giorno successivo che non era una scusa!
Tornando indietro sulla strada quasi investo tre facoceri ed un dik-dik.
Visto il tempo inclemente e la stanchezza proviamo a chiedere qualche prezzo nei lodge della zona, ma ci fanno immediatamente cambiare idea!!!!
Passiamo la notte al Sachsenheim Camp l'unico della zona ad avere prezzi umani.

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Messaggioil 02/01/2009, 18:39

06-11-2008 Etosha, da Namutoni ad Halali
Tappa 335 km
In movimento 8h

Finalmente entriamo nell'Etosha, anche oggi il primo campo è pieno e ci dobbiamo rivolgere all'Halali per il pernottamento.
Passiamo la giornata a gironzolare per la parte Est del parco, gli incontri con gli animali sono innumerevoli, antilopi, zebre, giraffe.
Poco dopo il nostro ingresso incontriamo una leonessa vicino ad una pozza con un seguito di iene maculate, dopo tutto chi mangia fa molliche e le iene lo sanno bene.
Alla pozza di Goas veniamo letteralmente circondati da un branco di elefanti.
Buffissimo è stato l'avvistamento di un gruppo di manguste zebrate che si litigavano l'ombra di un cespuglio sul ciglio della strada.
Nel pomeriggio un temporale continua a girare sul parco, il cielo nero ci consente alcuni buoni scatti e, nonostante la pioggia abbastanza insistente, ormai quasi al tramonto tornati alla pozza di Goas incontriamo quattro leoni ed un elefante, beh la mia canon resiste abbastanza alla pioggia...
La sera passiamo diverso tempo alla pozza illuminata e vediamo due branche di elefanti all'abbeverata ed un esemplare di rinoceronte, peccato non avere il cavalletto!
Attenzione alla pozza abbiamo incontrato anche due begli esemplari di scorpione di discrete dimensioni, i sandali indossati dalla maggior parte dei presenti forse non sono le calzature adatte, ma forse sono un po' prevenuto dopo l'ultima volta in Tunisia!!!
Anche se il parco è veramente spettacolare decidiamo di trascorrerci solo un altro giorno invece dei tre previsti, dopo essere stati in luoghi ancora selvaggi qui ci sembra un po' troppo turistico...

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Messaggioil 02/01/2009, 18:49

Spettacolo!!!!!!!!!! Davvetro uno spettacolo!!!!!!!!!!!!!!!

Racconto entusiasmante, foto fantastiche!!!!!!!!

Grazie...veramente!!!

Giacomo
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Messaggioil 02/01/2009, 19:29

Scrivere un resoconto è rivivere il viaggio, quindi non devi ringraziarmi, lo faccio più che altro per me...
Fà sempre piacere ricevere complimenti comunque.

Ciao
Fabio
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Messaggioil 02/01/2009, 19:31

07-11-2008 Etosha, da Halali a Okaukuejo
Tappa 348 Km
In movimento 7h

Anche oggi giornata interamente dedicata al game-drive, partenza all'alba, ma anche se le prime pozze che incontriamo sono molto suggestive non vi incontriamo animali, probabilmente per il fatto che anche stanotte ha piovuto molto ed il cielo è ancora coperto, continuiamo il giro, ma gli avvistamenti restano sporadici.
Verso mezzogiorno ci dirigiamo al campo per vedere la nostra piazzola e ci accorgiamo che il fissaggio della tenda si è allentato, anzi due supporti si sono addirittura sganciati!!!
Lasciamo l'auto al benzinaio dove ci dicono di ripassare dopo un'oretta che la macchina sarà pronta e andiamo in piscina.
Dopo quasi un'ora e mezza torniamo e l'unica cosa che hanno fatto è stato lavarla...
Ci dicono di passare dopo le due ed allora decidiamo di fare un giretto molto lentamente, ma la tenda balla troppo, torniamo quindi al benzinaio e cerchiamo di convincerli a prestarmi una chiave del 13, niente da fare continuano a portare gente a vederla e a discutere il da farsi, ma nessuno che porti una cassetta dei ferri, finalmente arriva un tizio con i ferri e, mentre discutono ancora su come fare, prendo la chiave in prestito e di quattro fissaggi ne faccio tre solidi.
Finalmente riusciamo a ripartire tra i vari incontri i più buffi: un facocero che si rotola nel fango ed una zebra nella polvere.
Incontriamo anche un'iguana, un elefante e a fine giornata un leone.
La pozza del campo è molto bella e vi vediamo alcune giraffe.

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Messaggioil 02/01/2009, 20:17

08-11-2008 Etosha-Brandberg
Tappa 445 km
In movimento 8.40h

Anche se la voglia è quella di tornare a Purros ci diamo una meta più realistica e puntiamo sul Brandberg per proseguire la discesa dell'Ugab.
La strada è molta quindi preferiamo viaggiare su asfalto fin dove è possibile per poi proseguire su sterrati veloci.
Facciamo sosta ad Outjo per fare rifornimento ed acquistare l occorrente per costruire il quarto fissaggio della tenda.
Giunti nella valle iniziamo subito la discesa del letto del fiume, la valle è sempre magnifica anche se sembra esserci meno acqua della scorsa settimana, non incontriamo nessun elefante, solo mucche e cavalli.
Più avanti ricominciamo a trovare l'acqua e iniziano i guadi, non sottovalutate mai la profondità delle pozze, è sempre necessario un controlla a piedi vista anche la presenza di grossi buchi fatti dagli elefanti nella stagione secca.
Due splendidi kudu con un agilità che lascia sempre sorpresi vista la mole del animale attraversano la pista a balzi, scendo subito dal Toy e li seguo nel bosco ed infatti poco più distante riesco a fotografarli.
I guadi si fanno sempre piu profondi fino a giungere ad un tratto allagato di cui non si vede la fine, siamo da soli e non è il caso di rischiare, torniamo indietro e svoltiamo a Sud su di una pista che costeggia ad Est il Brandberg, il paesaggio muta in un attimo, si passa dalla folta vegetazione della valle del Ugab, a na terra brulla e rocciosa, per poi passare ad una piana pietrosa ed infine divenire steppa ricca di piante di welwitschia.
La nostra destinazione è il Rino Ugab Camp ed una volta giunti su di una pista veloce ci accorgiamo che esiste una deviazione che ci riporta sul letto del fiume, la pista è magnifica, anche se molto accidentata, viaggia a strapiombo sulla valle sottostante.
Giunti nuovamente nel letto del fiume il paesaggio torna paradisiaco, incontriamo alcuni orici che fuggono lungo il ripido pendio della valle al nostro arrivo ed un altro kudu ci attraversa la strada a grandi balzi, più avanti un branco di orici ci osserva passare, ancora una volta mi avvicino a piedi per non disturbarli, è magnifico passeggiare in questi ambienti.
Prima del camping il canyon si allarga.
Il campo è bellissimo, anche se molto spartano, ed il gestore ci dice che spesso gli elefanti ci passano attraverso.
Molto caratteristici la doccia fatta con corda e secchi, il boiler con un bidone sotto il quale accendere il fuoco e i cartelli che mettono in guardia dalla presenza tutt'altro che sporadica di elefanti e leoni nel campo.

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