È ormai ora di pranzo, ma abbiamo fatto colazione poche ore fa, Claudia vuole assolutamente andare a vedere cosa vende la locale panetteria (che si chiama proprio così, “Panetteria”, in italiano) e compera due fette di una torta salata locale che non conoscevo. Si tratta del Burek, diversi strati di pasta che sembra pasta-fillo con ripieno di carne o di formaggio, buonissimo ed anche incredibilmente economico: le fette sono enormi ed in pratica, comperando anche due brioches per completare il pasto, abbiamo pranzato con l’equivalente di due euro a testa!
Ovviamente da bravi turisti ci sediamo poi in un bar dove concludiamo con caffè e coca-cola, spendendo praticamente la stessa cifra che avevamo pagato per burek e brioches.
Lasciamo Lussino per tornare sull’isola di Cherso (sono unite da un ponte) da cui prenderemo il traghetto per Veglia (in croato “Krk”). Non avendo fretta, ci fermiamo più volte a vedere borghi e spiagge delle due isole.
Anche qui la fida Pandina fa il suo dovere, perché non tutte le strade dell’isola sono asfaltate, e più volte ci troviamo su sterrati ancora fangosi per le piogge della settimana precedente, ovviamente senza alcun problema. Vicino ad un spiaggia ci incuriosisce uno strano cartello, che vieta di lasciar fare il bagno ai cani.
Arriviamo al porto di Mereg, da cui parte il traghetto per Veglia, in discreto anticipo, ma la coda di veicoli in attesa è già lunghissima (è domenica pomeriggio!) e ci coglie il timore che non ci sia posto sul traghetto. Raggiungo la cassa e la bigliettaia mi fa il biglietto senza battere ciglio, al che mi tranquillizzo. In effetti ci stiamo tutti, anche se il traghetto è pieno “a tappo”.
Anche qui mangiamo qualcosa in traghetto, visto che sono le 15:30 e non abbiamo ancora pranzato. Appena sbarchiamo a Valbiska, ci dirigiamo all’albergo, che è a Malinska, lì vicino.
Arriviamo in albergo… è lì scoppia il casino. Il tour operator che ha fatto da intermediario fra la nostra agenzia di viaggi e l’albergo ha fatto casino, in pratica ci aspettavano per l’altro ieri e nessuno gli ha detto che avevamo pagato la mezza pensione, ma visto che il nostro voucher parla chiaro su quello non ci fanno problemi. Fanno problemi invece per il parcheggio coperto, che a noi risultava incluso nel prezzo ed a loro no. Si rischia la lite ma alla fine, appurato che è stato il tour operator a fare casino e non noi a volerli fregare, rinunciano a farci pagare l’extra.
Un piccolo cruccio personale, mentre eravamo sul traghetto si è corso il Gran Premio di F1 di Abu Dhabi, che ha segnato la prima vittoria dopo il rientro alle gare sia per la Lotus che per Kimi Räikkönen, uno dei miei piloti preferiti. Mi dispiace davvero essermelo perso!
Aspettando l’ora di cena facciamo un veloce giro a Veglia città ma soprattutto a Punat, per sapere se è come è possibile visitare l’isolotto-convento di Cassione (“Košljun” in croato).
Purtroppo siamo fuori stagione, per cui l’unica soluzione è tornare al porto di Punat il mattino dopo di buon ora e cercare una barca taxi. Esiste un servizio regolare ma è operativo solo d’estate oppure alla domenica mattina, per i fedeli che si recano alla Santa Messa sull’isolotto.
Torniamo in albergo per la cena, che è a buffet, quindi come quantità “a volontà”, ma la qualità non è delle migliori. Ero quasi tentato di fotografare una pasta dichiarata con “Pesto alla Genovese” di un colore bianco pallido che sapeva cosa fosse il Pesto solo per sentito dire.