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viaggio nel sud dell'Africa

Diari ed Appunti di Viaggio

Messaggioil 06/03/2014, 21:13

Tratorin non voglio inquinare il 3d di Giba....mi scuso per l'OT.

Piano piano stiamo andando avanti, cellula finita, stiamo montanto gli impianti, appena finito, passo a testare sia la reale vita a bordo che la parte meccanica e le capacità in off road, poi vedremo cosa migliorare e modificare.....
Avevo aperto un 3d apposta ma non lo trovo più, nel caso ne aprirò un altro......
Sandro
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Messaggioil 06/03/2014, 21:18

alexcentofax ha scritto:Tratorin non voglio inquinare il 3d di Giba....mi scuso per l'OT.

Piano piano stiamo andando avanti, cellula finita, stiamo montanto gli impianti, appena finito, passo a testare sia la reale vita a bordo che la parte meccanica e le capacità in off road, poi vedremo cosa migliorare e modificare.....
Avevo aperto un 3d apposta ma non lo trovo più, nel caso ne aprirò un altro......


Ci mancherebbe!!!
Mandamele pure per mail che poi vendo il servizio.... :-D :-D
Tratorin
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Messaggioil 06/03/2014, 21:44

Allego alcune immagini del mio compagno di viaggio(non sò che aggettivo usare) diciamo a posto coi sindacati....spero possa fare almeno un'altra tratta del viaggio,mi farebbe MOLTO piacere.
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Messaggioil 07/03/2014, 9:30

nulla da dire
sempre magnifiche.....
grazie
un saluto
rob
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Messaggioil 07/03/2014, 9:37

Grande Pino!!! :D
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Messaggioil 07/03/2014, 9:52

Bella l'ultima!
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Messaggioil 07/03/2014, 15:26

Grazie per la condivisione Giba!
Defender 110 SWC Td5 MY2005, 9 posti! Warn M8000, gancio traino e scaletta.
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Messaggioil 07/03/2014, 18:38

Chiamato più volte in causa,....è ora di dire qualcosa.
la mia presenza in questa tratta del viaggio è stata frutto solo della possibilità che mi si è stata offerta, legata alla rinuncia del navigatore/compagno di viaggio di Giba.
Si è concretizzato, materializzato tutto in poche settimane, e senza troppi ripensamenti, ho acquistato un biglietto aereo con andata su Windhoek (Namibia) e un ritorno da Lusaka (Zambia).
Ho agganciato le date a quelle già organizzate, e sono partito con altra compagnia aerea la SAA, non con loro Ethipian A. da Milano.

Avevo conosciuto Giba anni fà a Carrara, e lo avevo rincontrato poi ad un raduno di un weekend ad Urbino e dintorni.
La conoscenza epistolare, seppur elettronica, in questi anni, legata ai viaggi ed alla fotografia non ci aveva mai mentito, e seppur il carattere di Giba poteva essere considerato "nell'ambiente" un pò ruvido, mi sono molto affidato all'istinto anche se, Giba a parte, non conoscevo nessuno dell'altro equipaggio; il fatto che avessero un 300Tdi, senza troppi orpelli e cose inutili a bordo, mi confortò nell'idea di persone comunque semplici e nello stesso tempo motivate.

Arrivai da solo a Windhoek in pieno giorno, partito con le temperature Itlaiane di metà gennaio, mi accolse un caldo aspettato sì, lo era, ma non così intenso, considerando che la capitale sta ad una quota di circa 1650 slm.
Sbarcato e trasportato a metà strada tra l'aereoporto e la città, presì contatto e mi si materializzò l'indirizzo che avevo più volte letto e riletto in aereo, un centro di noleggio e rimessaggio veicoli di vaiggiatori, un'ampia officina con mezzi, varie stanze e appartamentini dislocati, un campeggio di sosta ed un ristorante con un ampia terrazza.
Lì, sul piazzale antistante l'officina, erano parcheggiati i due 110 tirati a lucido dal personale, per l'occasione.
Il contatto visivo fu impattante, un Blaze Red TD5 ed un Coniston Green 300Tdi; ebbi tutto il pomeriggio per guardare, controllare, sbirciare all'interno ma non accettai le chiavi dei mezzi che mi furono portate; non aspettava certo a me metterli in moto, ne tantomeno utilizzarli in quel lungo pomeriggio di attesa che avevo difronte....Giba e comapgni sarebbero arrivati solo in serata.
Mi concentrai sul GPS, sulla cartografia T4A e sul temporale che stava arrivando nel tardo pomeriggio, che visibilmente si scorgeva dalla collina dove eravamo situati in posizione predominante rispetto ad una vastità di territorio circostante.

Periodo di piogge e di zanzare, di caldo e forte sole a tratti, periodo di forte vegetazione e di insetti, periodo di lunghe giornate di luce e di albe molto mattutine; la parte sud dell'Africa sembrava essere pronta, io pure.
Una ricontrollata a tutto l'equipaggiamento, messe in carica tutte le batterie mi buttai sul letto in attesa dell'arrivo degl'altri mentre un copioso acquazzone aveva coperto tutto il cielo, tempo ne avevamo ed i ritmi sui quali ci dovevamo abituare, avevano iniziato a mostrare le loro carte, ma noi eravamo carichi già prima della partenza ed era solo questione di ore.
Ritardi del loro volo a parte, arrivarono a notte orami calata, presentazioni ed abbracci, due chiacchiere e racconti di circostanza e la prima bevuta di birra, ma mi accorsi che solo Augusto oltre a me beveva birra.
Conobbi quindi Augusto ed Andrea e ritrovai Giba.

I due giorni seguenti furono dedicati ai mezzi, alla loro preparazione, allo stivaggio della cambusa e degli effetti personali, allo svuotamento ed alla sistemazione delle casse e dei ricambi, alle piccole modifiche che ogni landroverista ha in mente e fà, dopo una precedente tratta di viaggio, prima di affrontarne una nuova.
E così iniziò la nostra avventura.

Ogni viaggio è un'avventura singolare, a se stante; ogni viaggio è una summa di precedenti ricordi che affiorano mentre si inizia, ma che imprimono costanza e sicurezza nei movimenti e nel ragionamento.
Si potrebbe sintetizzare il tutto con una sola parola, esperienza e proprio questa è stata il comun denominatore di uno sparuto gruppo di amici che in poco tempo hanno creato per me, ricreato per loro, una situazione nella quale muoversi senza dover mostrare nulla a nessuno, senza dover forzare per primeggiare, senza dover studiare qualcosa o qualcuno per mettersi al passo con gl'altri.
Non voglio quindi, raccontare il diario di un mese di avvicendamenti e tratte, di tappe obbligate e di luoghi da non dover mancare, perchè la filosofia che è stata subito chiara è stata quella del divertimento, del poter sfruttare a nostro piacimento la nostra esperienza ed ottimizzarla giorno per giorno, di far seguire ad ogni alba una giornata piena e divertente, sicuri che al tramonto da qualche parte avremmo dormito in sicurezza.

Senza patemi di arrivare chissà dove poi, ma solo seguendo un istinto innato o forse prodotto da anni di viaggi, nella consapevolezza che il tempo questa volta era un nostro alleato, un mese a gioronzolare è tanto e quando si hanno solide basi ritrovate di non pratagonismo, ci si uniforma sempre più in maniera biologica in una serie di movimenti e di comportamenti, dove molto spesso bastava un cenno per capirsi.
E così che si è sviluppato tutto il viaggio, senza mai cambiare mezzo o equipaggio, senza mai entrare nella sfera dell'altro se non quando necessario per il proseguimento; ognuno ha messo del suo, nel microcosmo che diventavano i 110 ogni giorno, senza mai sovrapporsi o litigare.
Ovvio che ognuno ha avuto ed ha i propri pro ed i propri contro, ma la sensibilità di tutti è stata tesa al raggiungimento dello scopo e senza accorgersene abbiamo fatto più di 9000 Km attraversando la Namibia verso sud, poi diretti verso Cape Town prima di rialzarci verso Nord Est attraversando lo splendido Sud Africa sino ad arrivare ai gate del sud del kruger per poi attraversarlo verso Nord, uscendo al gate al confine verso lo Zimbabwe per poi entrarvici attraverso la frontiera tanto temuta di Musina o Messina che dir si voglia e andare sempre in Nord Est verso le rovine di Great Zimbabwe per poi decidere se proseguire sempro verso Est per altri parchi o zone di confine con il Mozambico ed entrare nello Zambia o puntare invece decisamente verso Ovest per andare a vedere le Vicoria Falls al confine con il Botswana, nel periodo dell'anno che hanno un carico maggiore di acqua.
Così abbiamo poi deciso e ci siamo trovati ad entrare in Zambia a Livingstone con tranquillità e come se avessimo dovuto proseguire oltre.

Non abbiamo seguito, per fortuna, lo stress del telefono cellulare, spesso su quello di turno che prendeva, si facevano telefonate per tutti; l'orologio non ha avuto importanza se non dopo quella del sole, e i km macinati in tutte le condizioni sono stati piacevoli e mai forzati se non un paio di volte.
Le mappe cartacee, a diverse scale e molto dettagiate, sono state le sole prese in seria considerazione escluso che nelle città, la vecchia scuola ha prevalso, anche se non dovevamo affrontare spazi aperti o piste senza riferimenti.
In verità seguivo tutto sul GPS, che avevo solo io per scelta di tutti gli altri, ma il suo utilizzo è stato solo per orientarsi senza perdite di tempo dentro le città, andando in routing per arrivare nei posti dove si sostava.
T4A (Tracks for Africa) sono state un ottimo compagno di viaggio, come lo sono state le mappe Open street Maps gratuite e molto precise, con qualche limite solo per alcune piste o situazioni più particolari, ma sono sicuro che con una loro implementazione potranno raggiungere un grado di affidabilità abbastanza elevato per tragitti segnati e canonici.
Diciamo che per ora è tutto, poi si potranno commentare qualche fotografia o inserire aneddoti o cose divertenti, ci sono ancora fotografie e qualche filmato fatto con la GoPro, ma ci vuole del tempo almeno per me.
Pino
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Messaggioil 07/03/2014, 18:57

.....attenderemo..tranquillo!
Ben tornato.... ;)
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Messaggioil 08/03/2014, 1:02

Bravo Pino.....ottime considerazioni...!!
Ben tornato e grazie per condividere con noi questa esperienza... :3 :3
Sandro
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Messaggioil 09/03/2014, 15:24

Un saluto a tutti gli amici.
Riguardando e ringraziando Giba per le foto postate, classiche fotografie di routine durante un viaggio, mi viene in mente però un elemento che abbiamo analizzato molto, nelle lunghe giornate passate insieme con Giba nel suo D110.
Si parlava di fotografia, di sensazioni, di emozioni, di tecnica e di visioni.
Tutti elementi molto cari, forti e ben circoscrivibili, ma non tutti immediati e della stessa intesità quando si cerca di scattare la fotografia, non una fotografia, ma la fotografia.

Io devo dire la verità, partito con molto entusiasmo nel proiettarmi in versione fotografica accanto a Giba, mi sono dovuto arrendere dopo esattamente due giorni dalla partenza del nostro pellegrinare in Africa Australe.
Lo specchio della mia reflex Canon 5D, una full frame di prima generazione o per non toglierle i suoi meriti, la prima full frame digitale mai prodotta, mi ha giocato un brutto scherzo.
In verità lo scherzo era noto, tanto che Canon ha riparato il tutto gratuitamente, ma non era noto al sottoscritto che normalmente l'ha utilizzata.
Ebbene questo modello soffriva e soffre, ma credo di essere uno degli ultimi a cui è capitato, dello scollamento del vetrino a 45 gradi della reflex, sì proprio quello che dietro l'obiettivo riflette la luce al pentaprisma.
Scollandosi, è rimasto prigioniero tra la tendina ed il corpo dell'obiettivo, ma ciò non permette una visione attraverso lo stesso e dunque inquadrando normalment si vede tutto nero. Cioè non si può più fotografare.
Tra una prova e l'altra di sistemazione, l'esile ma preziosissimo vetrino si è rotto.
Chiusura dei giochi e tutto dopo 20/25 scatti, senza avere altri corpi macchina.
Dovevo trovare il lato positivo nella mia sfiga, e dopo qualche giorno passato a rimuginare, ho deciso di non usare ne telefonini, ne acquistare una compatta al volo appena possibile, ma paralre di fotografia.

Essì, perchè parlare di fotografia con Giba è stato molto costruttivo e formativo, e poter vedere come e quando scatta è stato altrettanto interessante.
Non c'era da copiare lo scatto, non potevo, ma c'era da capire cosa ci fosse prima dello scatto : la ricerca.
Quello della ricerca è un tema molto personale e soggettivo, ma come tutti i temi, può essere svolto e corretto.

Ho cercato di vedere come Giba leggeva la sua ricerca, quali erano gli imput che a lui balzavano in mente e come li sviluppava cercando la sua fotografia, non una sua fotografia.
La luce disegna ciò che noi vediamo, e se non sì vuole fare una fotografia classica di ricordo o fotoreportage di vaiggio, si deve giocare con la luce, con la tecnica e con le visioni.
La visione soggettiva, dipinta dalla luce che ci fà vedere quello di cui andiamo alla ricerca, è di diverse intensità e tutto si tramutava in vorrei farla, dovrei fare uno scatto, fermati voglio fare uno scatto.
Non c'è un luogo ben preciso, non è quasi mai nulla riportato dalle guide o dai cartelli turistici, ma è una esperienza personale.
E' una esigenza interiore di scattare perchè è ora di imprimere su supporto di memoria, una parte di noi stessi, non di quello che si sta fotografando.

Questa è la differenza tra la fotografia ed una fotografia.

E questa differenza mi è stata sempre più chiara giorno dopo giorno, luce dopo luce, visone dopo visione.
In questo ho trovato una vera sintonia con Giba, vedendo ed argomentando come due marziani.
Ho detto vedendo ed argomentando, non fotografando, io mi fermavo alla riflessione, alla ricerca, lui oprava seriamente sul campo.
Una fotografia la fai sempre ed in qualsiasi condizione, la fotografia la fai solo quando e come dici tu, ma sopratututto se.

Si può fare un viaggio e non avere la sintonia con alcuni elementi del viaggio, elementi non necessariamente geografici od organizzativi, ma anche umani.
Ed allora si possono scattare tante fotografie, quasi comandate, ma non si riesce a scattare la fotografia.
Come anche in un viaggio dove non si parla lo stesso linguaggio di ricerca e di visione, sembra da marziani fermarsi e scattare o sostare a lungo in zone ai più non turistiche o particolarmente belle.

Ogni viaggio è un compromesso con gli altri compagni di viaggio, e non si può imporre sempre e solo una propria visione e ricerca; anche se amici gli interessi possono essere diversi così come quello che viene reputato tempo perso.
Ecco, in questo il 110 di Giba è stato un microcosmo di visionari alla ricerca, in fase di sperimentazione e di analisi, e se guidavo io mi potevo aspettare da un momento all'altro un : .....fermati.
E non ho mai sofferto per la sosta, anzi molto spesso è stato un gioco la ricerca e la visione, altre volte uno scambio di versioni soggettive ed altre volte un gioco di scoperta a chi vedeva per primo.
Ma quando Giba mi diceva fermati....ma non qui, fai 10 metri indietro....ecco va bene qui, era sicuro che qualcosa c'era...e molto difficilemte c'era una piazzola di sosta o qualcun' altro a fotografare.

E' un esigenza interiore, magari dopo aver soffocato per altre due o tre volte quella sosta per non rimanere troppo indietro rispetto agl'altri, ma quando si vede LA fotografia, non c'è altro che possa interessare.
Questo è stato un primo, vero ed interessante elemento durato tutto il viaggio, ma mai sottoforma di lezione, ma solo di condivisione.
E poi tante, ma tante risate su tutto il mondo della fotografia e delle esperienze di fotografo che Giba nella sua carriera ha fatto.
Grazie Giba !
Pino
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Messaggioil 09/03/2014, 19:23

Avevo preparato qualche scatto eseguito agli animali incontrati in viaggio,ma poi leggendo le righe di Pino,ho cambiato foto per rimanere in sintonia con il suo pensiero.Sò che non sono immagini che ognuno di voi si aspetta dall'Africa,(molti non le apprezzeranno)ma come dico spesso,talvolta sono più interessanti le cose che hai sotto il naso,che tanti panorami che già più o meno conosciamo.Comunque a tappe,posterò pure animali ed ambiente.Una sola piccola nota tecnica,le foto sono fatte con due mirrolex di piccolo formato ma di qualità eccezzionale,poi da bontempone quanto sono,a chi mi chiedeva su FB cosa fossero queste macchie, a qualche testa "piatta",le ho spacciate per cacche di uccelli variopinti che vivono solo in aFICA. ciao

Non riesco a capire perchè alcune foto non mi vengono accettate per il formato ,massimo 256 kib,sono tutte salvate nel medesimo sistema,le ho compresse tre volte :?: :?: :?: forse devo fotografare col cellulare :lol: :lol: :lol: ci riprovo
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giba foto
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Messaggioil 09/03/2014, 19:33

Foto magnifiche che fanno sognare, bravo continua........
verdone
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Messaggioil 09/03/2014, 19:48

Continua pure che sono molto belle... ;)
Immagine
Ciao
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brunobis
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Messaggioil 17/03/2014, 12:21

sono nuovissimo del Forum e nuovissimo del mondo Land, ma leggere il resoconto di questi viaggi mi convinvce di aver fatto benissimo ad entrare in questa fantastica avventura...
per ora vi invidio, spero di potervi emulare al più presto.
buon viaggio!!
marco
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Messaggioil 17/03/2014, 12:51

Non smetterò mai di invidiare i vostri viaggi e di ammirare le tue foto.
L'Africa per me è sempre stata una mia metà, è solo questione di tempo e conoscerla sotto certi aspetti a me prima sconosciuti, mi "illumina il cervello"
Grazie e continua a dividere con noi i tuoi viaggi
Marco
Grandi poteri danno grandi responsabilità ...
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Messaggioil 17/03/2014, 14:15

personalmente le foto in bianco e nero le trovo affascinanti, hanno un racconto tutto loro.........certo però che i colori d' Africa nelle altre foto sono veramente indescrivibili....
a Giba e a Pino,

Bravi.....altro non vi dico.
Fabio
“sono quei metri in cui ti penti di non aver vissuto da buon cristiano”

Nemino sempre nel mio cuore....ciao mio piccolo amico.
nippur
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Messaggioil 17/03/2014, 15:06

Bellissime parole Pino! :D
<<Mollare qualcosa, che sia un lavoro o un'abitudine, significa svoltare e accertarsi di essere ancora in cammino verso i propri sogni>> R. Potts
syncroman
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Messaggioil 18/03/2014, 9:47

giba foto ha scritto:sono stato a Shana,qualche anno fà,è mi ha deluso moltissimo,questi stupendi palazzi,tutti deturpati da cisterne parabole scarichi su tutti i muri esterni....


ma cosa mi dici...davvero Sana'a è cosi brutta? Sono anni che aspetto che si calmino le acque in Yemen per poter andare, ma se scrivi ste cose mi passa la voglia
As slow as possible, As fast as necessary
sergio977
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Messaggioil 18/03/2014, 15:47

...grazie del bel regalo, ragazzi! Seguo con enorme interesse, nella speranza che un giorno...... ;)
Un abbraccio
Verteidiger
 
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