ZoSo ha scritto:ci vorrebbe un avvocato con i controcazzi che dimostra che la sentenza e' una troiata, perche parte da un presupposto irreale e di impossibile realizzazione.
ma vabbe amen
Se leggi la sentenza, viene fuori che l'applicazione dei requisiti di attività pericolosa, non è stata contestata nei tempi e nei modi corretti in sede di giudizio.
La questione, nel caso specifico, è complicata e ci sono responsabilità da più parti... diciamo che chiunque abbia avuto un ruolo, ha fatto casino (come spesso accade in questi casi).
Comunque concordo con Roby e G5X... il fatto che chiedano a chi organizza raduni (non scampagnate in strade "normali"), di farsi parte in causa perchè non si uccida nessuno, non mi sembra un'assurdità. A meno che ovviamente, non concordiamo che sia meglio che la gente si "selezioni" da sola. E potrei anche essere d'accordo, ma non è questo il sistema in cui viviamo... (e che condividiamo)
Il risultato è che chi organizza raduni, d'ora in avanti, dovrà fare più attenzione: probabilmente si vedrà un fase di briefing più accurata, magari una mappetta con il percorso e con i punti critici, magari il divieto ad alcuni mezzi di fare le varianti più difficili (per esempio necessità di avere un verro e il rollcage), ecc. ecc.
E' chiaro che sia burocratizzazione e chi deve averci a che fare non apprezzi, ma da un punto di vista del principio, non è un'assurdità...
E @fanfango la liberatoria (che non è una liberatoria, chiamala diversamente se vuoi), non serve ad una cippa se la fai fine a se stessa. Se la fai per mettere nero su bianco le "regole" e le "attività" di cui sopra e il partecipante la firma per accettazione, serve come si diceva a dimostrare che stai facendo le cose in un certo modo e ti solleva da un onere della prova più difficoltoso (per esempio se fai un briefing dettagliato e non scrivi nella liberatoria che è stato fatto, sarà poi molto più difficile dimostrarlo in fase di giudizio. Ma comunque non basta scrivere di averlo fatto e poi non farlo, perchè non avrebbe alcun valore...)
Comunque raduni di attività pericolose se ne fanno ovunque e non mi pare che tutti quelli che le organizzano siano terrorizzati dalle conseguenze: basta farlo in una certa maniera. Se nel mondo fuoristrada fino a ieri si faceva diversamente, oggi ci si dovrà adeguare