Africaland

@Leolito: state cavillando troppo....
Colpa tua che stai silenzioso nell'altro topic

Anche le automobili a pedali sono considerate attività pericolosa, certo se la metto in cima ad una lunga pendenza del 50% potrebbe diventarlo, ma anche farsi un piatto di spaghetti allora può essere un' attività pericolosa...

Infatti, evidentemente sono successi molteplici sinistri in quelle sagre o manifestazioni in cui una banda di ubriachi si butta in discesa con pseudo macchine a pedali e/o raffazzonate con pezzi di ferro ad catzum e cuscinetti rotti...

In pratica si denuncia la propria imbecillità, e si pretende di avere un risarcimento per la propria demenza
Mi ci metto anche io eh, ma non ho mai dato scarichi se battevo i denti in terra da alticcio

Concordo con questo punto di vista....

Anche io in via mia di cagate ne ho fatte tante, ma tutte le volte che ho sbattuto il muso mi sono dato del cretino e ho cercato di imparare la lezione, mai mi sono sognato di dare la responsabilità ad altri.
Oggi invece si tutela il cretino per legge.

Però Babbano, è esattamente il discorso che facevamo in privato (e a cui devo colpevolmente ancora dare seguito): tanto più si concede a chiunque il "privilegio" di fare qualcosa, tanto più chi può fare quel qualcosa per merito (perchè è capace e non ha bisogno di qualcuno che gli dica cosa può fare e cosa no), avrà tarpate le ali.

Babbano ha scritto:In pratica si denuncia la propria imbecillità, e si pretende di avere un risarcimento per la propria demenza
Mi ci metto anche io eh, ma non ho mai dato scarichi se battevo i denti in terra da alticcio

Esatto a ormai gli ubriachi denunciano il comune per i marciapiedi non a norma.
Ma andassero a cagare in spiaggia con la mareggiata su

In un mondo ideale, quando si arriva in cassazione il giudice Santi Licheri batte il martello e dice “L’Imputato è un C0GLI0NE, la seduta è tolta”

ascoltato tutto, che tristezza dove siamo arrivati...

per il discroso della famiglia, capisco il voler manlevare il fratello e fare i loro interessi, ma riguarda sempre la tristezza di pensare che gli errori che compiamo noi, per nostra stessa scelta debbano ricadere sugli altri perché è “nostro diritto essere tutelati”.

Non conosco il caso specifico e forse mi piacerebbe anche conoscerlo.. si e' rotto un albero di trasmissione dicono.. andando contro un masso.. ma sembra un errore dell’acoppiata mezzo/equipaggio, o quantomeno una fatalità non causata da terzi.

Mi pare come se la famiglia stesse facendo causa al costruttore del ponte o all'associazione di bunking jumpin da dove la figlia ha saltato usando un suo elastico altamente usurato e avendo talmente tanta incompetenza da portarsi dei vestiti abrasivi che hanno tagliato la corda mente rimbalzava per l'aria.. o ancora, come se si lamentasse di non essere stata informata che era pericoloso.

quando parlano di “verificare l'esperienza” sono parole sparse per l'aria, cosi come al descrizione a parole del percorso. La verifica apparente (?) idem non vuol dire nulla ed e' sempre e comunque impugnabile. Qui magari qualcuno che ha esperienza di organizzazione di raduni può esprimersi a riguardo.

Poi vabbe quando il tipo intervistato parla di "avere un iscrizione che e' continuativa nel tempo TI DA la CERTEZZA di poter dimostrare che il partecipante ha esperienza di attivita in fuoristrada" mi chiedo se sa che sta dicendo una cazzata o ci crede veramente.

4x4xFar ha scritto:...

Grazie per la condivisione

ZoSo ha scritto:
Poi vabbe quando il tipo intervistato parla di "avere un iscrizione che e' continuativa nel tempo TI DA la CERTEZZA di poter dimostrare che il partecipante ha esperienza di attivita in fuoristrada" mi chiedo se sa che sta dicendo una cazzata o ci crede veramente.

Esperienza non siginfica capacità di guida. Significa, in termini legali, poter dimostrare che non era la prima volta che partecipavi ad un raduno in fuoristrada e di conseguenza che non potevi non conoscere i pericoli generici insisti nell'attività stessa.
Certamente, il post sentenza, imputa all'organizzatore di andare a specificare con più dettaglio i pericoli propri di quel percorso (ad esempio con briefing alla partenza oppure note descrittive sul roadbook prima di varianti o passaggi più tecnici).

l'esperieza e' per definizione la "conoscenza acquisita mediante il contatto con un determinato settore della realtà" essere socio continuativamente da 10 anni fif non da nessuna CERTEZZA di avere acquisito conoscenza, quella e' una questione tua personale. E' la solita burocrazia documentaria che si scontra con la realta dei fatti cercando si star dietro a fallacie logiche di partenza.

Semmai si puo dire che vieni messo nelle migliori condizioni possibili, con una frase in legalese, per aquisirla.
Ma da li ad avere, grazie al solo fatto di essere iscritti, certamente esperienza.. non ha senso logico di essere detto.

Dall'anno scorso per partecipare ad un raduno FIF è obbligatorio essere tesserato ad un club e l'iscrizione avviene attraverso un database gestionale.
Per tanto, FIF ha facitlmente possibilità di dimostrare una effettiva "esperienza" da parte di un proprio iscritto a precedenti raduni (in realtà anche per anni più remoti, ma in maniera non digitalizzata).

Certamente, e questo forse nell'intervista può esserer frainteso, non è il solo tesseramento che genera esperienza, ma aver fatto delle attività di fuoristrada; siccome si possono ritenere esperienza anche le attività interne al club, per questo è stato in maniera semplicistica detto del "tesseramento da 10 anni", perchè verosimilmente se una persona è continuativamente iscritta in un club da parecchi anni, qualche tipo di esperienza interna al club l'avrà fatta.
In aggiunta, sempre FIF, da qualche anno ha anche istituito gli Off Road Starter Course, in particolare per i nuovi tesserati.

Il tema comunque non è ciò che FIF ha scelto / non scelto di fare per dimostrare l'esperienza, ma il fatto stesso che la sentenza lo possa imputare all'organizzatore dell'evento, indipendentemente dall'egida che lo patrocinia.

Sì,
avendo seguito a suo tempo la questione (che pensavo fosse chiusa da un pezzo, in verità...), conoscendo tutta una serie di particolari spiacevoli riferiti al successivo punto 4) che nella disamina del presidente sono stati omessi in quanto superati e non confacenti con la sentenza, i problemi sono 4:

1) la certificazione della "attività pericolosa"

2) la responsabilità legata all'organizzatore, SEMPRE E COMUNQUE AL DI LA' DELL'ENTE PATROCINANTE

3) la mancata copertura da parte delle assicurazioni

4) i soggetti intervenuti nel sinistro (i siculi)

In un italico mondo nel quale tutti si pensano più furbi degli altri, i siculi salgono al primo posto sul trono....pensando di essere più furbi del re dei furbi. Risultato: sempre e solo casini.....piccoli o grandi, ma solo casini. Ora...qualche siculo presente nel forum potrà anche incatzarsi....ma quelli seri sanno che è così.

Rimane un ultimo tassello da capire: sicuramente in questi 17 anni il presidente del club organizzatore avrà messo in atto tutta una serie di misure chiamiamole...."difensive" per evitare di restare col cerino in mano. Sono pronto a scommettere che risulterà oggi nullatenente, nullafacente, nullarisultante, financo "nullavivente" 'tutto questo per sè e per i suoi parenti fino al sento grado... e quindi l'assicurazione della targa prova si attaccherà al piffero!

Un altro appunto: non sono proprio sicuro che una eventuale copertura RC oblligatoria avrebbe risolto ogni problema: sicuramente è vero che in prima battuta avrebbe risarcito il terzo trasportato, ma penso SICURAMENTE avrebbe fatto ricorso contro il guidatore accusandolo di aver guidato "fuoristrada", ovvero letteralmente fuori-dalla-strada.

Ma questo, chissà...sarà occasione di un altro prossimo ed eventuale processo.

È importante prima di tutto che non si configuri come attività sportiva altrimenti non c'è assicurazione che tenga (salvo quella sportiva ma ti ci voglio vedere a spiegare i terzi e anche quarti trasportati magari sul seggiolino per bambini).
Soddisfatto il requisito dell'attività ludica l'assicurazione deve risarcire in qualunque caso anche all'interno delle proprietà private .. se avete RC che vi assicurano solo se girate su strada pubblica scappate lontano ... credo non sia nemmeno legale.

Stabilisce invece oggi l’art. 141 che, salva l’ipotesi di caso fortuito , il danno subito dal terzo trasportato è risarcito dall’impresa assicuratrice del veicolo sul quale era a bordo a prescindere dall’accertamento della responsabilità dei conducenti dei veicoli coinvolti

Indovinate cosa andrebbe ad invocare l'assicurazione pe non pagare??

Avrebbero da dimostrarlo .... per esempio ti è piovuto addosso un masso staccatosi 1 km più in alto e ti ha beccato mentre eri cappottato.
Poi per carità la via delle virgole e dei distinguo è infinita ...